Ebbene si, anche quest'anno sono riuscito a ricavarmi il tempo minimo per qualche giorno di cammino e ho scelto la via Francigena. Premetto che l'esperienza è stata veramente negativa e che non mi sento di consigliarla.
Certo non avrò percorso il tratto migliore (da Sarzana a Berceto in direzione Santiago) ma l'impressione è che lo spirito non c'è e persino chi ce l'ha finisce presto con il perderlo, ma andiamo con ordine.
Ho deciso di partire da Sarzana per comodità e per il timore del caldo ho preferito fare percorsi di montagna piuttosto che avviarmi verso la toscana. I giorni a disposizione erano pochi (4 o 5) e volevo più che altro farmi un'idea del percorso dopo aver affontare Santiago l'anno scorso.
Per le tappe mi sono basato su una guida che mi hanno prestato, anche se ho dovuto leggerla al contrario perché a quanto pare tutte vanno in direzione Roma (giustamente). Su viafrancigena.org inoltre ho trovato le tracce gpx (cioè fatte con il GPS) che mi sono risultate fondamentali a molti bivi (diciamocelo, non molto segnalati nemmeno per chi scende verso Roma).
Incominciamo parlando male del percorso: le due situazioni principali sono camminare a bordo di strade provinciali alquanto trafficate dove non esiste marciapiede o nulla di simile, si cammina proprio sulla strada e non sempre è confortevole. La seconda ipotesi è quella del sentiero: l'idea che mi sono fatto è che abbiano cercato di congiungere dei sentieri già esistenti piuttosto che fare una via unica. Se è vero che le vie francigene sono tante mi sembra ovvio che sia necessario sceglierne una e impegnarsi a promuovere quella.
Mi sento in dovere (con il cuore) di ringraziare i ragazzi del CAI che hanno segnalato tutto il percorso e che mi hanno permesso di mantenere la bussola in molte occasioni.
Purtroppo anche i sentieri non sono stati una bella sorpresa: alcuni sono lasciati a loro stessi da molto tempo evidentemente: la vegetazione ricopre completamente il camminamento, si trovano alberi caduti in mezzo al percorso e cosa che mi ha fatto davvero indignare molti di questi percorsi sono battuti da trattori, auto, motocross e chi più ne ha più ne metta formando dei solchi inimmaginabili per i camminatori: una vera impresa.
Non sto nemmeno a narrare le tappe che ho percorso perché secondo me non ne vale veramente la pena tranne che per la cittadina di Pontremoli, veramente una sorpresa e per la tappa che da lì porta al Passo della Cisa.
Delle quattro tappe percorse è stata l'unica i cui panorami mi hanno lasciato veramente di sasso. E' molto faticosa in considerazione del fatto che facendola in direzioni di Santiago il dislivello è di 700m. In realtà è di più perché prima di addentrarsi sul monte bisogna salire e discendere un'altra collina. Una gita del genere merita ma a questo punto a prescindere dalla via Francigena.
L'ospitalità non è di casa.
Stendiamo un velo pietoso sulle ospitalità della via francigena. Primo: sono poche, non è che ci sia molta scelta (anzi, non c'è scelta la maggior parte delle volte). Ho fatto 3 notti fuori e per fortuna solo 3! Il mio primo arrivo è stato Aulla: è presente un'abbazzia dove i preti accolgono i pellegrini ad offerta. E' stato sicuramente il posto migliore, bello, ben tenuto e tanta cordialità e indipendenza: anche una piccola cucina per la cena o la colazione. Unica pecca la mancanza della cena comune: eravamo 4 pellegrini quella sera e dalla nostra finestra si vedevano benissimo i preti (3) e i ragazzi che gli ronzano intorno (non so con che ruolo) mangiare convivialmente... a noi hanno suggerito una pizzeria... però posso capire non siano abituati alla cosa, bah.
La seconda tappa, a Pontremoli, ha previsto di alloggiare dai frati cappuccini che in teoria sono ad offerta ma in realtà ti chiedono 10€ per una stanza comune. Non mi è piaciuto che chiedessero una cifra perché a questo punto non è ospitalità. Il tutto comunque per un letto ovviamente senza lenzuola, un bagno senza sapone e nessuna possibilità di mangiare (né cucina né tavoli). Ne ho approfittato per mangiare fuori (di nuovo).
Ma la terza notte è stata la più assurda. Scendendo dal passo della Cisa mi fermo in questo ostello per pellegrini talmente ufficiale da essere segnalato pure sui cartelli nel sentiero e da riportare "Via Francigena" all'ingresso. Si tratta di una casa cantonale. I proprietari di una cordialità inimmaginabile (finchè non vi presenteranno il conto) hanno evidentemente unito gli svantaggi dell'albergue (no lenzuola, no sapone, no asciugamani) ai prezzi di un B&B.
Addirittura si parlava di come la via Francigena "non stia decollando" come progetto.. ma dopo aver pagato 31€, ripeto 31€... molti perché mi sono venuti alla mente (oltre ad un indignazione infinita). Questa la racconto per bene perché merita. Una volta arrivati al passo della Cisa (1041m) l'unico posto per dormire se non volete scendere per 9 km fino a Berceto è questo "ostello". Nell'intorno non c'è nulla e non viene messo a disposizione un posto per mangiare quindi sembra scontato mangiare lì.
Nella camera (la nostra era da 4 anche se noi eravamo soli) come già detto niente lenzuola. C'è un bagno per ogni camera (senza asciugamani e con un sapone condiviso tra tutti i bagni). Verso l'ora di cena, fissata dai gestori alle 19e30 ci viene chiesto se vanno bene a tutti (eravamo 4 in tutto l'ostello) ravioli in brodo e come secondo torta d'erbe, cipolle, patate, zucca. Da bere solo acqua.
La mattina seguente a colazione io prendo il latte caldo e mi portano pane tostato, burro e le marmellate monodose degli alberghi. A conti fatti (ahimé dopo..): pernottamento 16, cena 12, colazione 3... 31€! A momenti non li avevo nemmeno dietro... ero esterefatto!
Per quanto caro fosse dormire considerato che non erano accesi nemmeno i riscaldamenti.. la cena ha superato sè stessa! La prima sera con 10€ menù del pellegrino ho avuto primo, secondo con contorno, acqua e vino e ho potuto pure scegliere cosa mangiare! ... questa non è ospitalità, questo è furto. Mi ha stupito che fossimo già in provincia di Parma perché la fregatura è sembrata tanto ligure!
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