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Non avrei mai pensato di scrivere una pagina su un posto che si trova a così pochi chilometri da Milano eppure lo stupore e le sensazioni che mi ha trasmesso questo weekend-gita non mi hanno lasciato scampo.
La scampagnata di cui vi racconto oggi parte da Lierna, un piccolo paese in provincia di Lecco e si sviluppa fino a Varenna (poco più in là).
Quando?
Io ci sono andato adesso (luglio) e penso sia la stagione migliore per godere dei vantaggi che l'escursione offre ma il sentiero è aperto tutto l'anno.
Dove?
Lierna si raggiunge da Milano con il treno (5,80€) che va in direzione Tirano. A Lecco è necessario cambiare.
Perché?
Per fare un weekend alternativo, mangiare bene, godersi il sole e il bagno nel lago ma anche una camminata tra i monti, uno splendido panorama e tanta pace.
Cosa serve?
Per fare il tour serve una tenda, un sacco a pelo, le cose da lago e spirito d'avventura.
Il racconto
Partiti da Milano centrale con il treno per Tirano, si scende a Lecco (circa 50') e si prende un treno locale che facendo tutte le fermate vi permette di arrivare a Lierna (20'). Dalla stazione è sufficiente scendere lungo una stretta stradina pedonale per arrivare la centro del paese dal quale sulla destra accederete alla spiaggia. La distesa d'erba e sassolini che si affaccia su un insenatura naturale del lago è chiamata Riva Bianca. Sembra ed è il posto ideale per una giornata di lago tra sole, gelati (del bar accanto) e bagni. Effettivamente è una meta alquanto conosciuta quindi è facile che con il passare delle ore la spiaggia si riempa parecchio.
Se volete lasciare la ressa e comunque verso sera per una questione di calura, è possibile risalire verso la stazione e da qui seguire il sentiero del viandante, nell'itinerario 71. Il percorso, che si snoda in parti boschive e non ha la costante di salire sempre, senza lasciare molto riposo alle gambe. Considerata la lunghezza del tragitto il mio consiglio è quello di non partire con foga ma di prenderla con calma. Ci sono un paio di punti che possono trarre in inganno nella salita (almeno per dei neofiti di sentieri come me) ma tutto è meglio descritto più avanti. In questo percorso, dichiarato di 2e45h ma che io ho percorso in circa 2h avrete la possibilità di vedute incredibili su tutto il lago e di una bella scarpinata in boschi incontaminati.
Il nostro punto d'arrivo è stato il "pratone". Questa distesa verde (più d'una per il vero) si sviluppa in cima al colle dal quale è possibile di nuovo una vista spettacolare dalla quale potrete vedere entrambi i rami del lago e la cittadina di Bellagio, nonché una villa spudoratamente ricca (Borromeo?) che taglia il lembo di terra estendosi da un ramo all'altro.
I vantaggi del pratone sono la presenza di luoghi attrezzati per grigliare e per mangiare e la libertà di accamparsi. Qui dovrete tirare fuori il vostro lato camping-avventura e montare la vostra tenda. Il prato che circonda la chiesetta di S. Pietro è molto ben tenuto e tagliato quindi se aspettate che i turisti si allontanino (verso le 20) potrete piazzarvi li assicurandovi un miglior posizione.
Se non avete da grigliare o da mangiare è sufficiente proseguire il cammino per incrociare il ristorante (e pensione e bar) "il cacciatore". Qui una gentilissima signora vi accoglierà e vi riempirà come tacchini con prelibatezze tipiche quali i ravioli ripiedi di patate e formaggio (conditi con burro e salvia) e il cervo con i mirtilli (o la polenta taragna con il brasato) giusto per fare qualche esempio.
Il fattore determinante del percorso fino a qui è la luce: partire a pomeriggio appena iniziato vi farà soffrire il caldo lungo il percorso perché in vari punti il sole è battente ma partendo troppo tardi rischierete di fare gli ultimi tratti del percorso con il buio (da evitare).
Dopo una tranquilla e rilassante nottata nel pratone, potete tirare su la tenda e ripartire. Da qui il "sentiero del viandante" è quasi del tutto in discesa e vi regala viste ancora più mozzafiato sul lago e sulla città che state per raggiungere, Varenna. Il percorso in questo caso è quasi totalmente sotto le fronde boschive quindi non c'è da temere il sole inclemente sulle vostre teste. Alcuni punti sono un po' ardui perché il dislivello è tanto e si può scivolare, siate prudenti.
Arrivati verso la civiltà (si intuiscono le prime case ai limiti del paese) potrete ristorarvi nel bar di Vezio o proseguire verso Varenna. Non fatevi ingannare dal cartello che riporta un orrido di Vezio in quanto l'orrido è di Bellano (e ci passano dei km).
Varenna è il punto di arrivo di questo percorso week-end. Se avete fatto le cose per bene arriverete prima di pranzo e avrete il tempo di girare il paese, andare al lido e via dicendo.
Noterete che a livello spiaggia/vita da lago Varenna è decisamente peggio di Lierna. Avete quindi la possibilità di prendere il traghetto e raggiungere una delle altre mete a tiro (tra cui Bellagio) oppure prendere uno dei treni in direzione Lecco e tornare a Lierna, avvicinandovi a Milano (il tragitto è di due fermate) ma attenzione agli orari perché essendo domenica la linea non è molto servita.
Il rientro a Milano avviene dunque da Varenna (non è possibile rientrare da Bellagio se doveste andarci) con dei treni diretti verso milano (circa 70') o da Lierna cambiando a Lecco (80' in tutto).
Di seguito mi permetto di incollare la descrizione del sentiero di Passolento che ringrazio per aver considiviso una così bella esperienza e allo stesso tempo permettermi a mia volta di consigliarla. Nel testo sono stati aggiunti dei dettagli e tolte le parti descrittive, l'originale invece lo trovate qui.
"Il 'Sentiero del viandante' può essere percorso in qualsiasi stagione ed è ben indicato da appositi segnavia color arancione collocati dalla Comunità Montana lungo tutto il tragitto. L'itinerario di questa tappa parte dalla stazione di Lierna: uscendo di qui si prende a sinistra la strada asfaltata che sale, poi al piazzale dell'ufficio postale si svolta a sinistra (Via della Libertà) e superato il bar 'Blue Flower' si imbocca sulla destra la via che si dirige a Genico, la via si chiama Genico appunto. All'incrocio con la strada asfaltata notiamo i vari segnavia del percoso 71 e 72: prendiamo il sentiero per Ortanella che sarà sempre la destinazione da seguire. Dopo aver sottopassato la superstrada si continua sul sentiero, si effettua una piccola curva stretta e un tratto in salita e si arriva ad un bivio a tre strade. Prendete la sinistra, l'unico sentiero che dopo 100 metri passa tra due case. Siamo subito in mezzo al bosco e risaliamo gradualmente il pendio per addentrarci poi dopo una curva decisa in un ombroso valloncello che si chiude in una stretta, suggestiva forra, sovrastata da massicce pareti rocciose. . Di qui seguendo il disegno razionale di ritmici tornanti, guadagniamo quota senza sforzo menzogna :), sino a riaffacciarci sul versante a lago dove una croce e un tavolino ci indicheranno, tramite una cartina appesa ad un albero, che siamo praticamente a metà strada per il pratone. Proseguendo si arriva all'Alpe di Mezzedo, a lato di un bel casolare in posizione stupenda, si può osservare la curiosa costruzione di una antica 'nevera' (piccolo edificio circolare in pietra, ora ristrutturato), usata un tempo per la conservazione degli alimenti, qui ci sono anche delle case (presumibilmente di vacanza) ristrutturate e abitate. Di qui si prosegue per la bella mulattiera e dopo l'ultima salita si arriva alla chiesetta di S. Pietro (2 ore e 45' dall'inizio). L'ampio, soleggiato e panoramico pratone circostante è il posto ideale per una sosta con pic-nic, nei dintorni ci sono anche tavoli, attrezzature per grigliate e una fontana; se invece volete rifocillarvi al ristorante proseguite ancora qualche minuto lungo la sterrata per Ortanella (m. 958) seguendo le indicaizioni arancioni del sentiero del Viandante, alla piazzetta di Ortolana lasciate le indicazioni e prendete la leggera salita, il ristorante Cacciatori fa proprio angolo.
La mattina successiva proseguiamo seguendo i cartelli arancioni e ci lasciamo alle spalle l'abitato di Ortanella e al primo bivio seguiamo le indicazioni: il percorso ci farà costeggiare la collina. Questo è un posto da scatti straordinari. Dopo un po' incrociamo il cartello per Varenna e il sentiero che in netta discesa punta decisamente verso giù (la discesa complessiva da Ortanella a Varenna impegna circa 2 ore). Se c'è ancora tempo concludete la giornata facendo un giro nell'antico centro storico di Varenna, con i suoi tortuosi vicoletti che scendono verso il lago fino al pittoresco porticciolo."
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